SPESA SANITARIA PUBBLICA: LO TSUNAMI COVID – 19
L’Italia, che in questo inizio 2020 ha dovuto fronteggiare, come del resto tutto il Pianeta, la pandemia del virus COVID – 19, ha evidenziato enormi criticità sul modello di gestione della Sistema Sanitario Nazionale causato da scelte politiche che negli anni hanno pian piano depauperato tutto il comparto della sanità pubblica.
Proveremo a fare una breve analisi sulla spesa sanitaria Pubblica e in che modo lo Tsunami COVID – 19 abbia inciso a far emergere le criticità sul modello di governante.
SPESA SANITARIA PUBBLICA: I L.E.A.
Il diritto alla salute è un principio previsto dall’art. 32 della nostra Costituzione, che cita “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti (…)”.
Lo Stato assicura Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) a tutti i cittadini.
I LEA sono definiti dal Piano Sanitario Nazionale (P.S.N.) nel rispetto dei principi della dignità della persona umana, del bisogno di salute, dell’equità nell’accesso all’assistenza, della qualità delle cure e della loro appropriatezza riguardo alle specifiche esigenze, nonché dell’economicità nell’impiego delle risorse.
i LEA sono definiti dalla normativa emanata dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (DPCM, 29 novembre 2001) come le prestazioni e i servizi che il Servizio Sanitario Nazionale (S.S.N.) è tenuto a fornire a tutti i cittadini, gratuitamente o dietro pagamento di una quota di partecipazione (ad es. ticket), con le risorse pubbliche raccolte tramite la fiscalità.
Tale decreto ha inoltre individuato in maniera dettagliata le prestazioni erogabili nell’ambito del S.S.N. , quelle escluse totalmente o parzialmente.
Le prestazioni erogabili dai LEA vengono strutturate in tre aree:
- l’assistenza sanitaria collettiva in ambiente di vita e di lavoro;
- l’assistenza distrettuale;
- l’assistenza ospedaliera.
SPESA SANITARIA PUBBLICA: Il SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE (S.S.N.)
La Spesa sanitaria pubblica è rivolta a supportare il Servizio Sanitario Nazionale (S.S.N.) oggetto di un riordino normativo tramite il Decreto Legislativo n. 502/1992 e le successive integrazioni (D. Lgs. n. 517/1993 e D. Lgs. n. 229/1999).
Il D. Lgs. n. 229/1999 in particolare all’art. 1 afferma: “la tutela della salute come diritto fondamentale dell’individuo ed interesse della collettività è garantita, nel rispetto della dignità e della libertà della persona umana, attraverso il Servizio Sanitario Nazionale, quale complesso delle funzioni e delle attività assistenziali dei Servizi Sanitari Regionali e delle altre funzioni e attività svolte dagli enti ed istituzioni di rilievo nazionale.
Il S.S.N. ha carattere universalistico e solidaristico, eroga l’assistenza sanitaria a tutti i cittadini senza discriminazione di genere, residenza, età, reddito e lavoro”.
I principi su cui si basa il S.S.N. sono: responsabilità pubblica della tutela della salute; universalità ed equità di accesso ai servizi sanitari; globalità di copertura in base alle necessità, secondo quanto previsto dai LEA; finanziamento pubblico attraverso la fiscalità generale.
SPESA SANITARIA PUBBLICA E IL RUOLO DELLE REGIONI
A livello nazionale, il principale strumento di pianificazione è il Piano Sanitario Nazionale, che rappresenta il principale strumento di programmazione sulle quali le Regioni adottano le loro azioni sul territorio.
Con il processo di razionalizzazione del Servizio Sanitario Nazionale (S.S.N.), alle Regioni è destinata la responsabilità totale della programmazione e del Governo, favorendo anche lo sviluppo di aree di intervento a favore dei Comuni.
La Spesa Sanitaria pubblica, che viene finanziato attraverso la contribuzione generale (imposte sui redditi a livello nazionale e regionale), particolare (ad es. contributo S.S.N. su polizze assicurative) e tasse (ticket) , deve rispettare il criterio di efficienza e adeguatezza nell’erogazione delle prestazioni.
SPESA SANITARIA PUBBLICA: TREND 2001 – 2017
Per poter analizzare la condizione ex ante la pandemia Covid – 19 è necessario osservare il trend della spesa sanitaria pubblica.
Nel 4° Rapporto sulla sostenibilità del Servizio Sanitario Nazionale elaborato dalla Fondazione GIMBE si considera il che nel periodo 2001-2017 la spesa sanitaria ha subito una progressiva riduzione: a fronte di un tasso di crescita medio annuo del 7,4% nel periodo 2001-2005, il tasso nel quinquennio 2006- 2010 scende al 3,1%, per scendere allo 0,1% nel periodo 2011-2017 (figura 1).
La riduzione della spesa sanitaria corrente ha progressivamente colmato il gap con il finanziamento ordinario del S.S.N. , giungendo negli ultimi anni ad un sostanziale allineamento (figura 2) che nel 2017 fa registrare un disavanzo pari a € 1.022 milioni (figura 3).
I dati riportati sono stati pubblicati dal Ministero dell’Economia e delle Finanze. Dipartimento della Ragioneria Generale dello Stato.
LA SPESA SANITARIA PUBBLICA: LA NECESSITA’ DI UNA NUOVA GOVERNANCE
La spesa sanitaria pubblica, come si evince dall’analisi appena esposta, necessita non soltanto di una rivisitazione ma di un intervento normativo ben più incisivo e sinergico tra i vari attori che ruotano attorno al Sistema sanitario.
Il virus Covid – 19 ha mostrato tutte le criticità di un modello di governance del sistema sanitario alquanto confusionario e poco credibile, tenuto in piedi, mettendo a repentaglio la propria vita, grazie al grande lavoro dei nostri medici e personale sanitario.
La necessità di un nuovo modello di gestione, coadiuvato da una Sanità integrativa in grado di affiancare il Sistema Pubblico, è sicuramente il punto di partenza per affrontare al meglio le molteplici sfide che dovremmo affrontare, tra cui l’invecchiamento della popolazione e l’impatto che ciò avrà sulla spesa sanitaria pubblica in futuro.
Vedi anche:
LE ASSICURAZIONI SULLA SALUTE: LA PANDEMIA COVID 19
LA SANITÀ’ INTEGRATIVA: L’EFFETTO COVID-19
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